Paracas e Huacachina: i luoghi del turismo peruviano

Dove vanno i peruviani in vacanza durante le loro festività? Abbiamo avuto la risposta durante il nostro breve ma riposante soggiorno a Paracas e Huacachina. Il 28 e 29 luglio in Perù si festeggia la Fiestas Patrias, l’indipendenza dalla Spagna, e molti peruviani festeggiano andando al mare a Paracas o nell’oasi di Huacachina, facendo il tutto esaurito.

Per visitare Paracas basta una mezza giornata, è un paesino molto piccolo sul mare, pacifico e caldo. L’attrazione turistica maggiore sono le isole Ballestas, che i peruviani chiamano ironicamente “le Galapagos dei poveri”. Qui si possono ammirare da vicino, ma senza mettere piede sulle isole protette, molte specie amatissime da grandi e piccini: pinguini di Humboldt, una gran varietà di uccelli come i sula piediazzurri, ma soprattutto otarie e leoni marini che nuotano o prendono il sole sugli scogli, davvero simpaticissimi! Il tour di un paio d’ore (durante la Fiestas Patrias tutti i tour sono ridotti a un’ora e mezza) si fa in barca con una delle tante compagnie presenti (noi abbiamo scelto Paracas Explorer), si sceglie se partire alle 8 o alle 10 del mattino, e il costo è di 15 dollari. Prima di arrivare alle isole, si passa accanto a un geoglifo chiamato Candelaria, il primo che vedrete o l’unico, nel caso non vi fermaste a Nazca. Abbiamo soggiornato presso l’ostello El Arizal, non proprio a buon prezzo per la posizione in cui si trova, tuttavia non avevamo molta scelta, essendo quasi tutto esaurito. Abbiamo anche faticato parecchio a trovarlo, poiché tutti conoscono il ristorante sul lungomare con lo stesso nome, dove ci si reca per la colazione, davvero abbondante rispetto alla media delle colazioni offerte dagli ostelli, che di solito si limita a mini panini con burro e marmellata. Il bello di Paracas è che ci si può rilassare passeggiando sulla spiaggia, bere o mangiare qualcosa nei ristoranti e locali  sul lungomare, fare i turisti e acquistare souvenir alle molteplici bancarelle che si incontrano sulla via principale. Farsi un paio di giorni tranquilli è fondamentale per affrontare la parte più dura del viaggio.

 

Dopo  il tour alle Ballestas siamo partiti alla volta di Huacachina, facendo prima una sosta nella riserva naturale di Paracas, che con Perù Hop è inclusa nel prezzo del biglietto.

Huacachina è un posto straordinario: oasi in mezzo al deserto, circondata da dune percorse dal mattino alla sera dalle Dunebuggy: un giro di un paio d’ore costa 15 dollari (durante la Fiestas Patrias dura soltanto un’ora per lo stesso prezzo, una fregatura) e, oltre a sfrecciare tra le dune su questi mezzi incredibilmente rumorosi e colorati – e altamente inquinanti, aggiungo, ci si ferma a fare sandboarding, un’esperienza adrenalinica che consiglio vivamente!  Qui abbiamo soggiornato presso l’ostello La casa de Bamboo, un posto esteriormente molto carino, ma rumoroso, e le stanze sono molto minimal; nota positiva: la colazione, non inclusa nel prezzo, ma molto buona. Il posto è molto turistico, ma di un turismo locale, quindi senza esagerazioni e finzioni. Molto bello è stato osservare il tramonto su una delle altissime dune che circondano l’oasi, è faticoso arrivare in cima e ci si riempie di sabbia, ma la vista ripaga ampiamente.

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Lasciare Huacachina è stata dura, c’erano 25 gradi, un sole meraviglioso e di conseguenza nessuna difficoltà nel lasciare che i capelli asciugassero da soli: se come me avete i capelli lunghi portatevi un phon da viaggio, perché in Perù trovare un ostello/hotel con il phon è una rarità, e fa freddo, sul serio, vi si gela la testa e rischiate di ammalarvi.

Un buon sandwich con guacamole, uovo e formaggio e il viaggio continua, si parte per Arequipa!

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